top of page
IMG_9849.JPG.jpg
_D6A6122.JPG
IMG_20201018_170451061.jpg

IL DOLCE E L'AMARO...

 

Non è nostra intenzione narrare la Storia del Cattolicesimo indipendente: esiste un'ampia bibliografia che documenta come si possa stare "con Pietro" senza essere "sub Petrum", così come sono stati pubblicati diversi testi esplicativi della relativa teologia (indicazione bibliografica sotto questo paragrafo*). Si vuole, semplicemente, illustrare una proposta, un modo più autentico di vivere ed esprimere la propria fede cristiana, la medesima che ci è stata trasmessa dagli Apostoli ed insegnata con amore e convinzione dai nostri genitori, seppur spesso caricata dalle incrostazioni di una storia difficile ed appesantita da formalismi anacronistici. Nel nome di Gesù, di questi vogliamo liberarci e far fruttificare il seme che è stato piantato nel nostro cuore.

Prima di descrivere brevemente i nostri valori, prendiamo atto delle terribili contraddizioni che lordano le acque del movimento dei cattolici indipendenti, citando l'autorevole studioso Massimo Introvigne: <<il fenomeno ... delle “piccole Chiese”, che non nascono – nella maggior parte dei casi – da un dissenso teologico (o “politico”) chiaramente riconoscibile nella sua cornice dottrinale, ma piuttosto dalla ricerca di un episcopato “autonomo” da parte di singoli personaggi che riescono in genere a radunare un numero piuttosto modesto di seguaci, e che del resto vanno a cercare la loro legittimità non solo nel mondo cattolico, ma anche in quello ortodosso ovvero anglicano...dalla dottrina prevalente nel mondo cattolico secondo cui un vescovo, anche separato dalla comunione con Roma, conserva la potestà di consacrare vescovi e ordinare sacerdoti. Tali vescovi e sacerdoti saranno consacrati e ordinati illecitamente, ma validamente; e ciascun vescovo consacrato illecitamente potrà a sua volta validamente (e illecitamente) consacrare altri vescovi e ordinare altri sacerdoti>> Lo stesso Introvigne ammette che  vi sono fra i leaders e le leaders delle Chiese indipendenti "... semplici avventurieri, pronti a sfruttare la confusione del pubblico  a fini talora meramente utilitaristici ...)>> mentre, in altri casi, si tratta di << ... figure romantiche che sognano di ricreare forme antiche e perdute di cristianesimo, spesso in perfetta buona fede>> (dal sito del CESNUR).

Purtroppo, è vero quanto affermato, soprattutto per l'Italia ed i Paesi europei anche se vi sono movimenti e realtà ecclesiali che, consci di tutto ciò, stanno cercando di porre rimedio. Radicalmente diversa la realtà del Cattolicesimo indipendente e progressista in altre parti del mondo, soprattutto negli USA, dove esistono movimenti compatti e radicati, radicati sul territorio che testimoniano come sia possibile conciliare cattolicesimo ed inclusività (per esempio, il movimento legato alla rivendicazione dell'ordinazione femminile). 

​

​

194874763_118764183723601_9123331325507125674_n.jpg
ef589c2e-7f89-461d-bee5-74998c5a07bf.jpg
IMG_20200807_235909255.jpg
a7e94af4-a58a-443d-a526-a9acaa8c3177.jpg
2dac3b6b-3abf-47fe-923c-2129188de25f.jpg
sara.jpg
_D6A5914.JPG
_D6A5947.JPG
_D6A6064.JPG

PRINCIPI E PRASSI CHE ACCOMUNANO LA MAGGIOR PARTE DELLE CHIESE CATTOLICHE INDIPENDENTI PROGRESSISTE

​

E' proclamata la fede del Credo niceno:
    * Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo.
    * Gesù Cristo salva l'umanità attraverso la Sua morte e risurrezione. 
Basano la fede sulle scritture dell'Antico e del Nuovo Testamento, interpretandole alla luce della tradizione della Chiesa, della ragione umana e dell'esperienza dei cristiani attraverso i secoli.

 

Sacramentalità piena, condivisa e gioiosa

​

Celebrazione dei  sette Sacramenti (Battesimo, Eucaristia, Cresima, Matrimonio, Ordine, Riconciliazione/Confessione, Unzione degli infermi). 
Mantengono valida successione apostolica.

​

Inclusività ed accoglienza

​

Tutti e tutte sono benvenuti/e,  tutti i credenti in Cristo sono invitati a condividere  la Santa Comunione, indipendentemente dallo status esistenziale, orientamento sessuale, identità di genere o appartenenza confessionale.
Nel conferimento del Sacro Ordine, nessuno/a è discriminato/a: uomini e donne, gay, lesbiche, bisessuali, transgender ed eterosessuali possono rispondere alla loro chiamata come vescovi\e, presbiteri\e e diaconi\e.
 Anche le coppie dello stesso sesso possono sigillare sacramentalmente il loro patto d'amore dinanzi all'Altare di Dio.

​

Cuore orante

​

Il clero è ligio alla preghiera dell'Ufficio Divino o Liturgia delle Ore, in cui la Chiesa prega i Salmi, ascolta la parola di Dio nella Scrittura e offre suppliche, lodi e preghiere a Dio.

La celebrazione dell'Eucarestia è frequente, così come l'adorazione del Corpo e Sangue del Signore. Pratiche di pietà attengono alle tradizioni locali e delle singole comunità o credenti, nella piena libertà dei figli e figlie di Dio.

 

Vita religiosa e consacrata


Molto spesso vi è la ricchezza della presenza della vita consacrata che abbraccia una grande varietà di carismi, soprattutto quelli radicati nella tradizione e riletti attraverso un'ottica di umanità e inclusione. Per cui, per esempio, possiamo trovare uomini e donne che vivono la spiritualità francescana, benedettina, domenicana, carmelitana, eccetera. 

​

Pluralismo liturgico

​

Nel movimento si può riscontrare una splendida varietà di vita liturgica. Grande libertà è data ai singoli membri e alle comunità per pregare nelle forme autenticamente cristiane più rispondenti alla storia e alla tradizione delle singole comunità. Alcune  comunità celebrano liturgie tradizionali, mentre altre si esprimono liturgicamente con modalità più innovative. Prevalentemente si utilizzano i testi liturgici della tradizione cristiana occidentale: il Messale tradizionale, il BCP anglicano o episcopale, qualcuna delle versioni del Messale veterocattolico in uso presso le comunità dell'Unione di Utrecht. 

altare4.jpg
statuamadonna.jpg
_D6A6164.JPG
buon%20pastore_edited.jpg
casa dei diritti.jpg

<<Il loro essere cristiani e cattolici pur mantenendo l’indipendenza dalla Santa Sede è il tratto che viene ribadito con più forza. Chiese lontane dalle gerarchie e dalle cupole e dalle loro contraddizioni, più vicine (almeno così affermano) allo spirito originario del Vangelo. Orientarsi in questo mondo non è semplice, la frammentazione è vasta, spesso sono gruppi molto piccoli che non oltrepassano i confini di una città [...].Il mensile paolino “Jesus” ha stimato che le chiese cattoliche separate, contraddistinte quasi tutte da queste posizioni molto più progressiste della chiesa cattolica ufficiale, possano contare su circa dieci milioni di fedeli. Si conterebbero nel mondo almeno 500 denominazioni, con veri e propri picchi negli Stati Uniti e in Brasile[...].Massimo Introvigne, vedono in queste chiese un tentativo di esportare la spiritualità cristiano-cattolica a quelle categorie che si sentono escluse dalla Chiesa romana: i preti sposati, i divorziati, gli omosessuali. Introvigne fa notare, a questo proposito, la presenza di molti sacerdoti e vescovi gay e addirittura attivisti nei movimenti LBGT[...]. Demetrio Valentini, vescovo [cattolico romano, n.d.r] di Jales, in Brasile ha dichiarato a Jesus: “Il fenomeno segnala la necessità che la Chiesa latinoamericana, come quelle di Africa e Asia, abbiano una propria autonomia e un volto proprio, cioè liturgia, ministeri e teologia propri, per costruire un cattolicesimo che si identifichi con le culture locali. Serve una comunione che permetta la diversità.”
La sensazione personale è che queste “piccole Chiese” si stiano muovendo e crescendo proprio su quelle tematiche in cui la Santa Sede annaspa, dove la pressione del mondo è sempre più forte e il Vaticano non riesce più farsi comprendere e capire persino da suoi stessi fedeli>>.

Da:

Cattolicesimo indipendente e le sue contraddizioni

​

bottom of page